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2017-05-02

IL PROFUMO: J'ADORE IN JOY di DIOR




DIOR
J'ADORE IN JOY
Eau de Parfum
Novità 2017


Se spetta ad una fragranza stimolare uno stato d'animo, la nuova J'adore in Joy di Dior è quanto mai esplicita e convincente. Non un sussurro felpato ma un'esplosione di entusiasmo, una vera esclamazione di gioia, una potente dichiarazione d'amore per la vita.

Tutto ciò che ha raccontato alla mia immaginazione la sontuosa armonia di J'adore con il suo emblematico bouquet floreale, si trasforma in un significato più toccante, nella luminosa promessa racchiusa nel nome di questa nuova composizione. François Demachy da straordinario visionario dell'arte del profumo, ha davvero intuito quale odore potesse scatenare il senso di gioia percepita a fior di pelle,  ha scoperto di doverlo affidare ai petali di un fiore fantastico e alla purezza di una nota su misura che lo regalasse alla realtà. 

J'adore in Joy sorprende nel messaggio empatico di questo fiore immaginario, il Fior di Sale che, plasmato su raffinati fiori bianchi, intriso di un inedito spontaneo brio, provoca e infonde un istantaneo piacere sensuale. 
La sua gioiosa e incisiva freschezza inonda di riflessi dorati l'originale bouquet floreale di J'adore, ne enfatizza la facette radiosa, lo riveste di inaspettata vivacità, lo sorprende in un abbraccio esuberante, tanto entusiastico da rasentare il fanatismo.  Il paradisiaco Gelsomino Sambac, la sontuosa Tuberosa, l'amabile Neroli si lasciano travolgere da questo novello inatteso fiore, accompagnato nel suo luminoso incedere dalla solare burrosa gentilezza di un ylang-ylang esclusivo Dior, creato su misura per J'adore in Joy, la cui inebriante bellezza ed i sentori così tipicamente esotici, profondamente sensuali, appartengono ad una specie d'eccellenza selezionata da Demachy nell'isola di Nosy Be, al largo del Madagascar.


«Ho voluto proprio questa Essenza di Ylang dell’isola di Nosy Be poiché possiede note molto vicine a quelle del fiore, ma anche una nota salata. In questo modo può armonizzarsi perfettamente con la composizione di J’adore in Joy, anch’essa costruita attorno a un accordo salato incisivo» 
François Demachy, Parfumeur Créateur Dior


L'Essenza di ylang-ylang, intensamente floreale, è stata resa, nel corso di un lungo e meticoloso processo di frazionamento e distillazione avvenuto a Grasse, ancora più fedele alla traccia odorosa del fiore. Questa metamorfosi ha ulteriormente perfezionato l'essenza, purificandola dalle note farmaceutiche e bruciate per lasciare emergere solo il Cuore di Ylang. Epurata e valorizzata nella sua trasparenza, la nota finale diviene prerogativa olfattiva Dior, dona un'inaspettata distinguibile sfumatura all'accordo salato scintillante, peculiare di J'adore in Joy, ne tratteggia la suadente armonia, in purezza e levità.

Un profumo che rivela un nuovo ideale olfattivo, un nouveau gourmand che sprigiona la radiosa bellezza dei fiori Dior, il vigore del sole e infine, nella delicatezza vellutata della succosa nota pesca trionfa una golosa, insaziabile, avvolgente gioia di vivere.
Con J'adore in Joy l'esperienza sensoriale è anche tattile, il flacone, grazie ad un prodezza tecnica è stato alleggerito, lo spessore del vetro notevolmente ridotto e l'effetto bombato sul fondo amplifica e diffonde la luminosità del jus con un effetto materico vivo e palpabile.

La fragranza è presentata nel formato Eau de Parfum 50 e 100 ml. Disponibile nelle profumerie concessionarie esclusive e presso la beauty lounge Dior La Rinascente Duomo Milano.


©thebeautycove



Nel cuore di J'adore in Joy l'immaginario Fior di Sale, variazione vibrante di gioia del mitico bouquet floreale di J'adore. Monsieur Dior, da grande appassionato di fiori, lo avrebbe sicuramente apprezzato.














DIOR presente per la prima volta alla XXII edizione di ORTICOLA

I fiori sono da sempre parte del mondo Dior.
Nessun altro couturier aveva la sua stessa conoscenza dei fiori. 
Nella sua casa a Granville, in Normandia, Christian Dior sviluppò una straordinaria cultura botanica e una profonda sensibilità per il mondo delle piante, non accontentandosi di apprendere solo dai libri, ma occupandosi personalmente del proprio giardino.
Ancora oggi i fiori sono al centro delle creazioni Dior, nella moda come nei profumi: dalle silhouette degli abiti a corolla ai bouquet dei profumi, dai moderni principi attivi 
usati nei trattamenti ai colori che ispirano i look make-up.
In occasione del lancio del nuovo J’adore in Joy, Dior celebra questo amore per i fiori con una inedita partecipazione alla XXII edizione di Orticola, mostra-mercato di fiori e piante che si terrà ai
Giardini Indro Montanelli di via Palestro a Milano da venerdì 5 a domenica 7 maggio 2017
Una tre giorni piena di iniziative per scoprire il mondo della bellezza e le ultime creazioni della Maison, per trovare la fragranza perfetta tramite l’esclusivo servizio di consultazione parfum o il colore di tendenza per le proprie labbra grazie alla consulenza dei make-up artist.






Nella gioiosa scia dell'ultimo lancio, la fragranza J'adore in Joy, 

Grace di The Beauty Cove 

sarà presente con un intervento Domenica 7 Maggio alle ore 11.30 

per illustrare e condividere una passione che ha segnato la vita e l'opera 

del geniale couturier-parfumeur Christian Dior, quella per fiori e giardini.




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QUI DI SEGUITO LA TRACCIA DEL MIO INTERVENTO

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   CHRISTIAN DIOR, UN PO' DI STORIA   


"Dopo le donne i fiori sono le creature più divine.
Se si prende la natura come esempio non si sbaglierà mai."
Christian Dior


Christian Dior nacque il 21 Gennaio 1905 a Granville sulle coste della Normandia da una ricca famiglia di industriali nel settore dei fertilizzanti. Il padre Maurice e la madre Madeleine imposero un'educazione vittoriana al figlio e ai suoi due fratelli e sorelle, allevandolo con rigore e distacco, forgiando il suo carattere sensibile, docile e introverso. Tra i suoi ricordi più vividi, il tempo passato nei grandi giardini della villa di famiglia a strapiombo sul mare immerso nella bellezza della natura. All'età di sette anni si stabilì con la famiglia a Parigi in un appartamento molto chic del 16° Arrondissement. 
A pochi mesi dall'arrivo nella nuova casa, lo scoppio della Prima Guerra Mondiale costrinse i Dior a ritornare a Granville e alla firma dell'armistizio rientrarono nuovamente in città stabilendosi in un nuovo appartamento ancora più elegante e sfarzoso. 
L'impeto degli anni '20 fu per Dior foriero di grandi novità, da adolescente che si affacciava alla vita scopriva persone interessanti, l'arte, la musica e nuovi amici coi quali condividere un universo che inghiottiva tutta la sua curiosità e la sua energia. Appassionato di arte e architettura aveva espresso ai genitori il desiderio di intraprendere gli studi in questo settore per disegnare case e giardini, cosa che gli venne drasticamente rifiutata in quanto poco affine alle regole dettate dalle rigide convenzioni dell'alta borghesia. Per accontentare i parenti decise allora di iniziare gli studi di scienze politiche ma ben presto la scelta si rivelò poco felice ed il giovane Dior cambiò definitivamente rotta. 
Con un amico, Jacques Bonjean, decisero di associarsi in una galleria d'arte a Parigi e, imprevedibilmente, fu proprio il padre Maurice a finanziarne l'apertura, a patto che il nome Dior non fosse legato a questa attività. I più grandi artisti dell'epoca, da Picasso a Braque, da De Chirico a Dufy esposero le loro opere nella galleria, una splendida esperienza che Dior seguì sino al 1932, data che segnò il definitivo sodalizio con Pierre Colle e la nuova avventura nella sua rinomata galleria d'arte. A contatto con i grandi artisti, sceglieva personalmente le opere da esporre e non è difficile immaginare quanto l'arte francese ed i suoi stravaganti protagonisti abbiano plasmato il gusto e la cultura del giovane Dior. Egli aveva fatto sua l'estetica di artisti visionari e la capacità di comprendere il significato della parola libertà in tutte le sue espressioni. Ricordando questo periodo, anni dopo, Dior ne riferirà come "i grandi anni" con orgoglio estremo. Il resto è storia, la storia di un couturier e di un profumiere geniale e straordinario che rivoluzionò la cultura della moda e dei profumi dal 1947, per sempre.

Impossibile comprendere l'opera di Christian Dior senza citare l'importanza, sin dalla più tenera età, che fiori e giardini hanno avuto nella sua vita. Un percorso affascinante da Granville a Grasse. E da qui, in tutto il mondo.


  I GIARDINI e I FIORI di DIOR  

GRANVILLE • IL GIARDINO DELL' INFANZIA

È in questo giardino che circonda la casa della sua infanzia che nasce l'amore di Christian Dior per i fiori. 
I loro colori, le forme e il profumo influenzeranno molti anni più tardi le sue creazioni, così come i suoi codici stilistici e le sue preferenze cromatiche che si fisseranno nella nota combinazione rosa-grigio.
Fin dalla più tenera età, Christian Dior ama stare a contatto e sentirsi protetto dal giardino chiuso di villa Les Rhumbs, sulla scogliera di Granville. Il giardino si compone di una terrazza con vista sulle isole Chausey, un pergolato con laghetto, un roseto, una foresta di pini, il tutto circondato da muri che proteggono le piante da salsedine e venti salini. Questo giardino dagli accenti merditerranei accosta aiuole in fiore e spazi liberi. Si compone di un mix di piante perenni, fiori delicati e rampicanti come la rosa, l'ortensia, la gardenia, il mughetto, il garofano, il fiordaliso, il delphinium, la viola.
Madeleine Dior, trasmette al figlio la passione per i fiori, lui la scruta preparare i semi e impartire ai giardinieri ordini su come eseguire i lavori ed i progetti minuziosamente preparati. Organizza le fioriture stagionali, in modo che i fiori esplodano in una sequenza di colori e aromi particolare. Il giovane Dior offre man mano i suoi suggerimenti su come rendere ancora più ricco e suggestivo il giardino instaurando un legame indissolubile, come mai avvenuto in precedenza, con la madre, nel nome di una passione condivisa. 
Al riparo da sguardi indiscreti Madeleine si prende cura anche di uno spazio più intimo e lontano dalla villa, un giardino di scogliera selvatico ma sapientemente organizzato. Per prolungare la natura circostante, fa realizzare in ferro battuto un giardino d'inverno che ospita in particolare kenzie e palme da datteri. Per tutta la vita lo stilista cercherà dimore che gli ricordino questa casa della felicità, come un paradiso perduto.
Questa dimora storica oggi ospita il Museo Christian Dior, l'unico "Musée de France" dedicato a uno stilista. Dal 2010, oltre a una mostra tematica annuale, vengono organizzati eventi ed esposizioni a tema. Nel giugno 2012 riceve il titolo "Maison des Illustres" dal Ministero della Cultura francese.


MILLY-la-FORÊT • IL GIARDINO DELLA LIBERTÀ

Dopo il successo del lancio della sua Maison de Couture, Dior nel 1949 si regala il primo giardino "in solo".  Acquista una casa con un vasto terreno circostante a Milly-la-Forêt, località a sessanta km a sud di Parigi lungo la foresta di Fontainebleau. La proprietà denominata Le Moulin du Coudret è praticamente in rovina ma il couturier ne intravede da subito il potenziale, che sfrutta per realizzare un sogno cullato da sempre, quello di diventare architetto e disegnare case e giardini. 
Lo spazio esterno e i giardini saranno il punto focale del restauro conservativo, all'insegna della semplicità, seguito personalmente con l'aiuto di un fidato giardiniere. Con grande orgoglio il suo primo vero giardino prendeva vita, progettato secondo una visione estremamente personale dove l'ingombrante, seppur preziosa, presenza della madre non avrebbe inciso sul risultato finale. Dior trascorreva qui i suoi fine settimana, abbandonava la mondanità parigina per indossare stivali di gomma, cappello di paglia e piantare dalie, iris, piante aromatiche, in un'atmosfera totalmente bucolica e rilassante.


MONTAUREUX - LA COLLE NOIRE • IL GIARDINO DELLA MATURITÀ

A metà degli anni '30 Christian Dior scopre la Provenza. Dopo la crisi finanziaria del 1929, il padre e la sorella prediletta Catherine hanno lasciato la Normandia per trasferirsi nel villaggio di Callian. All'epoca Christian vive a Parigi, frequenta artisti come Henri Sauguet, Christian Bérard e Max Jacob, ha aperto una galleria in cui ha esposto opere di Picasso, Dalí e Magritte. Lascia l'irrequietezza della sua vita da bohémien e raggiunge la famiglia nel sud per trascorrere l'estate cullato dal canto delle cicale, circondato dal profumo di lavanda, rosa e gelsomino nella residenza dei Dior, a pochi chilometri da Grasse, la culla della profumeria.
Questa regione resterà per sempre un rifugio per Christian Dior. Vi troverà riparo anche allo scoppio della Seconda guerra mondiale, durante la quale coltiverà la terra per aiutare la sua famiglia: "Strappammo fiori e rose per seminare fagiolini e piselli", ricorda nelle sue memorie. Il particolare clima della regione favorisce l'ispirazione. Disegna schizzi di moda che pubblica su Le Figaro, e ricordando l'atmosfera del sud qualche anno più tardi, nel 1947, creerà il suo primo profumo: "Miss Dior è nato in una di quelle sere di Provenza illuminate dalle lucciole, dove il gelsomino verde fa da controcanto alla melodia della notte e della terra", confida. 
Il cerchio si chiude quando nel 1951 Christian Dior decide di acquistare lo Château de La Colle Noire: situato a qualche chilometro da Callian, dove sua sorella è rimasta a coltivare fiori profumati. La proprietà è fatiscente, necessita di un imponente restauro per restituire alla dimora e ai giardini il loro antico splendore. Circondata da piante di rose e gelsomini: questa sarà d'ora in poi la sua oasi di pace, una terra fonte di ispirazione. "Questa dimora, vorrei che fosse la mia vera casa" scrive nelle sue memorie. “Così potrei chiudere il cerchio della mia esistenza e ritrovare, in un altro clima, il giardino segreto che ha protetto la mia infanzia, e vivere finalmente tranquillo, dimenticando Christian Dior per ridivenire, finalmente, solo Christian".
Per restaurare la struttura, si rivolge a un architetto maestro dello stile neo-provenzale: André Svetchine. Insieme plasmano la residenza ripensandone l'organizzazione - l'ala di servizio diventa l'ingresso principale - e fanno realizzare lucernari sopra alcune finestre; conservano la nobiltà dei materiali grezzi originari come legno, mattonelle, tegole e pietra donando loro raffinatezza. Lo stilista disegna personalmente i dettagli che immagina per adornare la sua casa: all'ingresso, una rosa dei venti simile a quella della sua villa d'infanzia a Granville; nel bagno, una vasca e tinozze di rame di ispirazione antica, e in giardino una fontana neoclassica. Scelti con cura, gli arredi esprimono il gusto di Christian Dior per l'arte di vivere e il lusso alla francese: le bergère a gondola e i portavasi in maiolica in stile provenzale sono associati allo spirito neo-Luigi XVI dei rivestimenti in legno, mentre il servizio di piatti è dipinto con le sue iniziali in blu e oro, nella più pura tradizione aristocratica.
Per comporre il giardino che sogna, Christian Dior avvia lavori colossali. L'acqua per irrigare le aiuole e le piantagioni di cinquanta ettari della tenuta della Colle Noire deve arrivare dalla città di Montauroux. Occorre inoltre scavare per realizzare un immenso specchio d'acqua davanti la casa in cui allevare carpe koi, una sorta di reminiscenza della sua infanzia a Granville. Mandorli, tigli, querce da sughero e bambù si alternano ad aiuole e sculture antiche. Più in basso, la tenuta dispiega le sue piantagioni di rose, gelsomini, ulivi e vigneti che lo stilista-profumiere ama coltivare da vero gentleman farmer. Purtroppo sarà la sua ultima opera di architettura floreale, durante un viaggio in Italia a Montecatini, Dior scompare prematuramente, è il 24 ottobre 1957. Lascia un'eredità straordinaria e la bellezza di giardini lussureggianti che ancora oggi vivono della sua memoria.


  I FIORI di DIOR  

ROSA DI GRASSE
fiore d'elezione di Dior, rappresenta il ricordo più vivido della sua infanzia e la genesi della sua passione per i fiori. La rosa centifolia è fortemente legata alla storia delle fragranze Dior. Non distante da Grasse si trovano l'antico Domaine de Manon ed il Clos de Callian aziende la cui totalità produttiva di rosa centifolia e gelsomino di Grasse è riservata in esclusiva ai profumi della Maison Dior. La rosa di Grasse è unica e preziosa, la sua corolla a centopetali (da qui il nome) viene colta a mano nel mese di maggio, depositata con cura dentro grandi contenitori in iuta e sottoposta a processi di estrazione particolari per esaltare la sua sfumatura olfattiva ricca e vellutata con profondi sentori mielati e a tratti speziati.

ROSA DAMASCENA
o Rosa Bulgara ha origini mediorientali e viene coltivata in Asia, Bulgaria e Turchia. Chiamata anche Rosa dei Profumieri è il fiore che spesso viene accostato nelle composizioni Dior alla Rosa centifolia. Il suo carattere odoroso con sfumature di agrumi, erbe aromatiche e note balsamiche ha un impatto liftante, le sue note fresche iniziali e il fondo dolcemente acuto e tenace la rendono una delle protagoniste assolute delle creazioni olfattive più esclusive.

MUGHETTO
il fiore feticcio di Dior, al quale dedicò nel 1954 un'intera collezione Haute Couture. Apprezzato per la sua freschezza effimera, la delicatezza e la semplicità, per Dior era un fiore portafortuna e ne portava sempre in tasca qualche ramoscello. Ogni anno, il 1° maggio i suoi artigiani e le sue più affezionate clienti ne ricevevano un bouquet. Lo indossava spesso anche all'occhiello del bavero e scaramanticamente ne cuciva un rametto negli orli degli abiti prima della sfilata. Al suo fioraio di fiducia chiese di trovare il modo di recapitargli mughetti freschi tutto l'anno. Nel 1956 la grande passione per questo fiore si trasforma in profumo con il lancio di Diorissimo creato da Edmond Roudnitska, un'ode al mughetto, la più intima e personale tra le fragranza Dior. Aldilà della nota odorosa così rappresentativa c'è tutta la storia di un fiore così determinante per la vita di Dior che il naso ha poi mirabilmente tradotto in fragranza. Vero capolavoro anche il flacone creato da Baccarat con tappo scolpito in un bouquet di fiori dorati.

GELSOMINO - di Grasse, sambac e grandiflorum
Il Gelsomino di Grasse (della specie grandiflorum) venne importato nella regione omonima dai commercianti arabi del 16° secolo provenienti dall'Asia del Sud, le piante trovarono terreno fertile e prosperarono nel clima provenzale. Oggi la produzione del gelsomino di Grasse è di circa 30 tonnellate l'anno ed è il più prestigioso e costoso gelsomino al mondo. Come per la Rosa di Grasse anche il gelsomino è coltivato in esclusiva per la Maison Dior dal Domaine de Manon e dal Clos de Callian. I suoi sentori raffinati, intrisi di sole e di vento sono così avvolgenti e preziosi che sono puro lusso olfattivo. Le altre due specie utilizzate nelle fragranze Dior provengono dal sud dell'India, il Sambac più intenso, carnale e fruttato ed il Grandiflorum più verde luminoso e delicato.
La raccolta di questo meraviglioso fiore viene fatta alle primissime luci dell'alba quando sprigiona il suo aroma più intenso ed è necessario un tocco estremamente delicato per non rovinare i petali. Per questo motivo erano soprattutto le donne un tempo ad essere impiegate in questa delicata attività.

PEONIA
Tra le sfumature floreali più amate dal Parfumeur Maison Francois Demachy la peonia ha un aroma gentile e poudré, presente in alcune versioni di Miss Dior (blooming Bouquet) regala un tocco vaporoso e vagamente vintage. Si utilizza come nota di controcanto solitamente accostata alle preziose rose centifolia e damascena.

TUBEROSA
Fiore di potente espressività presente nei sontuosi bouquet floreali di molte fragranze Dior. Originaria del Messico, oggi viene coltivata anche in Francia, Marocco, Sud Africa India e Cina. Carnale, voluttuosa, la tuberosa è il fiore notturno più sensuale, narcotico e conturbante. Nel Rinascimento veniva proibito alle giovani di annusarla per non cadere in tentazione. La specie utilizzata da Dior proviene dall'India ed ha un sentore caldo, lievemente fruttato e mielato. E' il fiore della seduzione.

YLANG-YLANG
il fiore esotico per eccellenza, ritenuto nella tradizione delle diverse culture dell'oceano indiano il fiore dei fiori. La specie utilizzata per le fragranze Dior è il più pregiato e proviene da una piccola isola a sud del Madagascar, Nosy Be. Il suo aroma è fruttato e ricorda il gelsomino anche se con una nuance più salina, un accento più marino. Da scoprire nell'ultima composizione della Maison J'adore in Joy.

NEROLI
Olio essenziale ricavato dai fiori dell'arancio amaro (zagara) pianta generosa di aromi utilizzati in profumeria. Da foglie e ramoscelli si ottiene il petitgrain le cui note sono più aspre e amarognole, mentre dalla buccia del frutto si estrae la bigarade. Note dalla caratteristica freschezza e luminosità che accendono di accenti agrumati e solari le fragranze.

BERGAMOTTO di CALABRIA
Non è un fiore ma un frutto che non si mangia e si annusa come un fiore. L'Italia è la patria incontrastata del Bergamotto. La qualità migliore, il Bergamotto di Calabria è una delle note portanti di gran parte delle fragranze Dior. Amato da Demachy che predilige la specie San Carlo, creato su misura per la Maison Dior il cui raccolto annuale è destinato alle sue fragranze. I suoi sentori citrini non eccessivamente aciduli, solari e frizzanti sono straordinariamente unici ed euforizzanti.



  UNA GIORNATA CON MONSIEUR DIOR e i suoi FIORI  

Ogni estate, dopo la sfilata della sua collezione di Haute Couture, Christian Dior lascia Parigi per il sud. "Ora, dopo uno sforzo ininterrotto di sei settimane, aspiro solo a ritrovare la calma della mia casa di Montauroux. Il riposo e la serenità mi sono indispensabili" spiega. Alla Colle Noire, le giornate dello stilista-profumiere sono vere e proprie lezioni di dolce vita.
Ore 8 - mentre dalle imposte socchiuse della sua camera giungono gli effluvi del glicine, Monsieur Dior fa colazione nella grande sala da pranzo, dalla quale può osservare la tenuta che comincia ad animarsi. Nel giardino, Ivan il giardiniere sistema le aiuole: è l'occasione per supervisionare l'avanzamento dei lavori, attraversare l'orto e il frutteto per vedere se la frutta è matura. Un giardiniere è intento a coltivare con pazienza le Madame Moutot, grandi fragole profumatissime, le preferite di Christian Dior.
Ore 11.30 - il momento di discutere dei menù della giornata con lo chef Georges Huilier, mentre il maître d’hôtel prepara la tavola sotto la terrazza. Fine palato, Christian Dior trascorre volentieri del tempo nelle cucine, prende un pasticcino, assaggia salse... Il menù per il pranzo? Probabilmente uno dei piatti della gastronomia francese che tanto ama, preparato con verdure dell'orto, e per dessert un "dolce della Colle Noire", ricetta segreta a base di biscotti ricoperti di zucchero, pasta di mandorle e rum.
Ore 15 - il momento più caldo della giornata è ideale per isolarsi e lavorare. Nel suo ufficio o all'ombra degli alberi del giardino, Christian Dior cerca l'ispirazione per una futura fragranza annusando il profumo delle rose e dei gelsomini coltivati nei dintorni, o immagina le creazioni Haute Couture della stagione successiva.
Ore 17 - nella tenuta, una ventina di operai lavorano tra vigneti e fiori profumati. Christian Dior ama camminare tra queste colture indossando un cappello di paglia: "Ho trascorso l'intera giornata tra i filari del mio vigneto, intento a controllare la futura vendemmia, fino a quando la sera mi ha costretto a rientrare" scrive nelle sue memorie.
Ore 19.30 - "A Montauroux, sento il bisogno di rientrare in contatto con l’Avenue Montaigne", confida ancora Christian Dior. "Tutte le sere ricevo telefonicamente le notizie del giorno". Dopo questa telefonata arriva l'ora degli ultimi preparativi per la cena e per l'accoglienza degli ospiti: una dozzina di amici, vicini e artisti si intrattengono fino a notte fonda. "Fuori si sono accese le prime stelle, che come ogni sera si riflettono nello specchio d'acqua che ho fatto costruire lungo la casa, di fronte al poggio". 


  I GIARDINI DE LA COLLE NOIRE RIVIVONO GRAZIE ALLA MAISON DIOR  

Alla Colle Noire, Christian Dior desiderava "un giardino di cinquanta ettari, con fiori per il più grande dei profumi". Oggi la Maison Dior ha esaudito questo desiderio risistemando il giardino ornamentale e la tenuta della proprietà.
Per ricreare il giardino ornamentale e la tenuta agricola è stato coinvolto il paesaggista Philippe Deliau, messosi recentemente in luce per aver riprogettato con l'architetto Frank Gehry il Jardin d’Acclimatation per la Fondazione Louis Vuitton. Il suo lavoro alla Colle Noire è iniziato con una ricerca che comprendeva foto d'archivio, progetti dell'architetto André Svetchine e testimonianze. "All'inizio siamo andati a tentoni", spiega. “Abbiamo eliminato tutto quello che si era accumulato da quarant'anni per tornare ai piani originari. Non ho cercato di ricostituire tutto ma più di ricomporre il paesaggio". I cipressi che Monsieur Dior aveva fatto piantare nel viale e che raggiungono oggi una quindicina di metri di altezza sono stati così tagliati in modo da valorizzarne la silhouette senza nulla togliere alle loro dimensioni. È stato inoltre necessario ripulire l'immenso specchio d'acqua e reinserire delle carpe koi. Infine, dall'altro lato della dimora, sono state ricreate aiuole ispirate sia a foto d'archivio che all'amore dello stilista-profumiere per le specie variegate: in quadrati di bosso, piante campestri si affiancano ad agapanti e tulipani.
I fiori rivestono un ruolo molto particolare nel progetto: "È risaputo che dal 1956 questo giardino era un vero e proprio Eden fiorito" racconta Philippe Deliau. “Ne abbiamo dunque previsto la ricreazione come un giardino di grande pregio, una composizione elegantissima che rispecchiasse Christian Dior. Ci siamo ampiamente ispirati al suo amore per i fiori". Per sceglierli, il paesaggista ha lavorato a stretto contatto con François Demachy, l'esclusivo profumiere-creatore della Maison. Un'aiuola di mughetti, portafortuna di Monsieur Dior, trova posto nel prolungamento della terrazza, e gigli bianchi, emblematici della regione, sbocciano ai piedi degli ulivi. Ma è soprattutto la rosa, il suo fiore preferito, a essere celebrata: le varietà che aveva fatto piantare alla Colle Noire e quelle che lo circondavano ancor bambino a Granville sbocciano nel giardino ornamentale, mentre migliaia di rose di maggio, tesoro del paese di Grasse, sono coltivate più in basso secondo tecniche biologiche.
Il desiderio di Christian Dior di possedere una tenuta fertile è quindi esaudito. In omaggio al vino che produceva, dal castello Cheval Blanc sono stati portati dei vigneti. Il paesaggista ha anche ripristinato l'orto piantando pomodori, frutti rossi, rabarbaro e piante aromatiche, varietà selezionate leggendo La Cuisine Cousu-Main, che riunisce le ricette preferite dello stilista-profumiere, dal palato fine. Infine, al di là della Colle Noire, tutto il paesaggio circostante è stato rimodellato rilanciando colture emblematiche della regione come gli ulivi e la rosa di Grasse.


  I GIARDINI FANTASTICI DI LES FONTAINES PARFUMÉES  

Dove i profumi prendono vita
Dopo essersi inerpicati sulle strade tortuose e scoscese di Grasse, si giunge finalmente a Les Fontaines Parfumées. Un elegante cancello in ferro battuto si apre su un lungo viale, in fondo al quale si scorgono un'antica fontana di pietra – in cui scorre l'acqua della sorgente La Foux che attraversa la tenuta – e la facciata arancio, costellata da persiane verdi, della casa di campagna che ora ospita lo studio e il laboratorio di creazione di François Demachy.
L'edificio costruito nel 1640 è stato ristrutturato nel pieno rispetto dell'autenticità del luogo. Basta compiere qualche passo sul pavimento di pietra grezza e, passando davanti ad alcuni saloni, si arriva alla sala circolare Art Déco nella quale troneggia una fontana di ceramica colma di fiori della regione, esattamente come nell'epoca in cui i visitatori venivano ad attingere l'acqua dal profumo di rosa o gelsomino. Sulla scalinata principale un ritratto di Christian Dior ricorda l'amore che il couturier-parfumeur provava per la regione di Grasse. Al primo piano si trova lo studio di François Demachy, in una stanza inondata di luce. È qui che il profumiere-creatore di Dior lavora alla composizione delle fragranze. Le formule che immagina appaiono direttamente sui computer del secondo piano per essere realizzate nel laboratorio di creazione, il luogo segreto in cui le future fragranze della Maison vengono assemblate a partire da duemila materie prime.
Questo grande spazio offre una vista panoramica sul giardino che circonda l'edificio. Camminarci significa percorrere l'infinita ricchezza di una palette da profumiere. Tra le trecentocinquanta essenze piantate dall'architetto paesaggista Jean Mus, fiori come la rosa e il gelsomino di Grasse o la tuberosa si trovano accanto a una grande varietà di agrumi e a una ventina di specie di menta diverse, che compongono una vera e propria sinfonia olfattiva da cui il profumiere- creatore di Dior può trarre ispirazione per le sue future fragranze. 



  Monsieur Demachy sulle tracce di Monsieur Dior  

François Demachy è cresciuto a qualche chilometro dalla Colle Noire, a Grasse, nella culla francese della profumeria. Il padre farmacista produce un'acqua di Colonia elegantemente battezzata "Eau de Grasse Impériale", le strade profumano di rosa e gelsomino, l'aria è carica di aromi delicatamente mixati provenienti dai campi di fiori profumati nei dintorni... È in questo universo di ricchezza olfattiva che nasce la vocazione del futuro "naso" e la sua passione per i fiori. 
"Un'educazione a Grasse dona un attaccamento ai prodotti naturali, perché la maggior parte dei profumieri ha trascorso del tempo nelle fabbriche in cui si trasformano i prodotti", confida François Demachy. "Fin da giovani, abbiamo scoperto le meraviglie che ci dona la natura generosa di questa regione. Un'esperienza che segna per sempre". A Grasse impara quindi fin dall'adolescenza tutti i mestieri legati alla profumeria lavorando durante le vacanze scolastiche. Scopre così l'arte di comporre fragranze: è nata la sua vocazione.
Dal 2006, in qualità di profumiere-creatore esclusivo della Maison Dior, François Demachy ne firma tutte le fragranze. Come Christian Dior rivela l'amore per i fiori, la passione per le materie prime d'eccezione e una determinata visione del profumo, ma anche, e soprattutto, lo stesso affetto per la regione in cui sorge lo Château de La Colle Noire: "La conosco fin dall'infanzia perché andavamo a fare il bagno nel vicino lago di Saint-Cassien. Peraltro, non la chiamavano La Colle Noire ma il ‘castello Dior’! Ciò dimostra il segno che ha lasciato nella regione" ricorda prima di concludere: “È innegabile che Christian Dior abbia piantato interi campi di fiori e alberi con l'obiettivo di utilizzarli per le sue creazioni. Se fosse vissuto, le rose di maggio, il gelsomino grandiflorum e i campi di lavandino della Colle Noire sarebbero stati destinati ai profumi Dior".

   I GIARDINI DIOR NEL MONDO   

I fiori hanno rappresentato un ideale fondamentale per Christian Dior che li amava nella stessa misura in cui amava la bellezza delle donne. Oggi più che mai, i fiori sono fonte di ispirazione per la Scienza Dior. I ricercatori Dior hanno fatto propria questa eredità che ha spinto a focalizzarsi sul mistero dei fiori. Le piante da fiore, le più evolute nel regno vegetale, vere e proprie matrici di vita e di continuazione della specie, producono al loro interno molecole potenti per rigenerazione e resistenza.

La Rosa di Granville 
sboccia nella Valle della Loira, territorio privilegiato dei più grandi roseti francesi. Le condizioni climatiche sono ideali: il clima rigido in inverno e caldo in estate rinforza i roseti, permettendo di esprimere tutta la loro vitalità. In questo Giardino Dior, 800 roseti, crescono sotto lo sguardo attento del loro creatore.
L'Ibisco Rosso del Giardino di Koro
Coltivato nel sud ovest del Burkina Faso, l'Ibisco Rosso dei Giardini Dior racchiude un potere cosmetico eccezionale. Il suo estratto arricchisce la formula di One Essential, trattamento detossinante energizzante essenziale di Dior.
La Longoza del Giardino di Ranomafana
La Longoza, fiore affascinante dei Giardini Dior in Madagascar, ha in sé un potere auto-rigenerante naturale spettacolare. Dai suoi semi, la Scienza Dior crea un principio attivo potente, infuso in tutti i trattamenti Capture Totale.


   FIORI E PROFUMI   

1947 - 2017 DA MISS DIOR a J'ADORE IN JOY

MISS DIOR, la prima fragranza
Christian Dior desidera rivoluzionare la femminilità, ed è per questo che sceglie di presentare, contemporaneamente alla sua prima sfilata, la sua prima fragranza: Miss Dior. 
A Paul Vacher, profumiere creatore, chiede il dipinto olfattivo di un giardino fiorito, sua meravigliosa ossessione fin dall'infanzia. Questo profumo-manifesto che evoca una freschezza in boccio, un'eterna ragazza piena di sensualità, festeggia oggi i suoi settant'anni.
"Vaporizzate più profumo!" dice mentre la sua prima sfilata Haute Couture (12 febbraio 1947) sta per iniziare e gli ospiti stanno per arrivare al numero 30 di Avenue Montaigne. Tutto deve essere perfetto, in armonia con la nuova visione della donna che esalta: sensuale, raggiante di gioia, audace... 
Semplicemente rivoluzionaria, dall'abito haute couture che segue le sue curve alla conturbante scia del suo profumo.
Le note di Miss Dior aleggiano nell'aria e accolgono gli ospiti fin dall'ingresso. Un "new scent" inscindibile dal New Look, l'immagine della donna fiore. "Ecco perché sono diventato anche profumiere", svela Christian Dior nelle sue memorie, "perché ogni donna che vesto lasci dietro di sé una scia di desiderio".
Con Miss Dior, Christian Dior ha voluto "un profumo che sapesse d'amore", in contrasto con i pesanti effluvi in voga all'epoca. Nelle settimane che precedono la sfilata, dedica la stessa cura e attenzione tanto all'elaborazione della sua fragranza quanto agli abiti Haute Couture per trovare l'alchimia perfetta. 
Sarà un chypre verde, in cui le note di testa di salvia sclarea e bergamotto si fondono a un cuore di rosa, su un fondo caldo di muschio e patchouli. Un profumo giovane ed elegante, al quale serviva un nome alla sua altezza. Pochi giorni prima del 12 febbraio, mentre Christian Dior riflette ancora su come battezzarlo, la sorella prediletta Catherine entra improvvisamente nel suo studio. Mitzah Bricard, musa e consigliera dello stilista, è presente e vedendola esclama: "Oh Guarda, ecco Miss Dior!". Miss Dior, ecco il nome, nato da una delle "fortune del caso" care allo stilista-profumiere, è diventato il simbolo di femminilità e seducente eleganza. Una vera e propria icona che François Demachy, profumiere-creatore della Maison, rivisiterà con successo per vestire la scia delle donna contemporanea.

J'ADORE IN JOY l'ultima creazione
è l'ultima composizione olfattiva di François Demachy, lo splendido bouquet floreale di J'adore è illuminato da un fiore immaginario, il Fior di Sale e impreziosito da un cuore di ylang-ylang unico ed esclusivo, realizzato su misura per questa fragranza. Un entusiasmante inno alla gioia di vivere. Scopritela in apertura di articolo.




GRACE ©thebeautycove



12 commenti:

chiara ha detto...

bellissimo profumo! peccato sono di Verona

Anonimo ha detto...

lo vengo a sentire a orticola allora! dove è lo spazio Dior?

bcteam ha detto...

segui i nostri aggiornamenti su facebook a breve per conoscere la location

chy ha detto...

brava!

benedetta de paolis ha detto...

interessante la nota salatina mi incuriosisceeeee

Anonimo ha detto...

ma ci sei solo domenica?

bcteam ha detto...

il mio intervento è domenica mattina, passerò sicuramente anche negli altri giorni. ti aspettiamo!

Anonimo ha detto...

darete i campioni?

bcteam ha detto...

sicuramente

anastasia rondina ha detto...

ke brava ke sei

silvia ha detto...

buonissimo me lo regala mio marito e mio figlio per mamma day!

bcteam ha detto...

evviva mamy!