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2025-02-05

IL PROFUMO: VANUATU di SORA DORA


thebeautycove

SORA DORA
VANUATU
Collezione Privée Extrait
Extrait de Parfum



To all the things in my life.
If they don’t trigger emotion, they do not exist.



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Se non mi emoziona, non esiste.

È questo il principio essenziale di Sora Dora e del suo fondatore Quentin Dorado che, forte dell’eredità di famiglia, ha deciso di riversare nelle sue fragranze, l’istinto, la caparbietà, la passione, l’emozione, l’unicità del percorso di vita e professionale del bisnonno Antoine.

SoraDora ha alle spalle una splendida narrazione e dinanzi un futuro di certezze e successi grazie a proposte olfattive di estremo rilievo.
Evoluzione e raffinatezza, modernità e minimalismo, sono le parole chiave che sposano una creatività senza confini, colta nel momento opportuno, al limite della serendipità.

Ed è proprio Vanuatu, extrait della collezione Privée del brand, che ha saputo regolare il flusso delle mie emozioni, di memorabili viaggi in luoghi remoti e incontaminati, dove la scoperta della realtà supera di gran lunga l’immaginazione.
In questo paradisiaco arcipelago dell’Oceania, la natura è sovrana e prodiga di doni meravigliosi.

Vanuatu è fragranza di rara eleganza, raffinata celebrazione olfattiva della pregiata varietà autoctona di legno di sandalo, qui accostato a soavi nuance floreali fruttate verdi, connubio di freschezza e profondità aromatica.
Perfettamente dosata nell’accostamento alle foglie di fico di soffice estasi cosparse, alle sfumature di corolle selvagge vibranti d’esotismo e infine tenacissima nella presa boisé del sandalo, impalcatura e sostegno del jus, un raffinato percorso emozionale originato dall’incontro con la bellezza primordiale.
Selvaggia sì, ma dalla classe innata.

Creata da Amélie Bourgeois, Anne-Sophie Behaghel e Camille Chemardin.


Extrait de Parfum 50 ml.  Online qui



©thebeautycove   @igbeautycove


Scopri storia e nascita del brand qui sotto.

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   SORADORA - La Storia   

È il 16 luglio 1902 Antoine capostipite della famiglia nasce a Loulé, cittadina nel sud del Portogallo. Un frammento di territorio dove le scogliere accolgono le onde lunghe del mare, ricordando quanto leggera può essere la vita. La famiglia di Antoine vive di agricoltura, lui si dimostra essere un ragazzo solitario e riflessivo, predisposto ad un futura vita sacerdotale. In realtà è trasportato da una passione per la natura per i suoi colori e odori, una vertigine olfattiva che non smette di plasmare la sua sensibilità e definire le sue aspirazioni. Ama la lavanda che cresce selvaggia lungo i bordi delle strade, le sensazioni che infondono le sorgenti ai margini del sottobosco. I sentori di torba, di fieno, di erba appena tagliata, di fiori freschi e frutti appena raccolti enfatizzano il suo intimo sentire. 
Nel 1920, al compimento dei 18 anni, Antoine è di fronte ad un bivio: seguire la strada tracciata per lui o lasciarsi tutto alle spalle e intraprendere una nuova vita?  Mentre l'inverno avanza, sente una notizia che lo indirizzerà nel suo nuovo percorso, in Francia ricercano manodopera straniera da destinare a grandi attività minerarie, così Antoine decide di lasciare la sua terra e, dopo un lungo faticoso viaggio raggiunge il villaggio di Gréasque, in Provenza, dove viene accolto da una famiglia locale. Antoine è molto felice e in segno di gratitudine trasforma i campi incolti di chi lo ospita in un piccolo giardino dell'Eden, ricco di alberi da frutto, fiori e centinaia di varietà di piante aromatiche. Le giornate di Antoine si dividono tra il lavoro in miniera e la cura del giardino, nel tempo libero fa brevi viaggi alla scoperta della regione ed è proprio durante uno di questi che cade sotto l'incantesimo di Grasse.
Sulle alture di questa località, incontra Etienne, un coltivatore di gelsomini. L'uomo, di 20 anni più grande, ha conservato l'animo di un bambino. Sensibile e rassicurante, fa subito sentire Antoine a casa, nasce una naturale complicità dalla loro comune passione per le piante. Antoine lo porta a visitare il suo giardino, Etienne ne resta incantato, vede il suo enorme potenziale e lo assume come capo giardiniere delle sue coltivazioni. I due danno inizio ad un nuovo progetto, condividono conoscenze e sensibilità nella creazione di fragranze. Grazie al capitale ricavato dalla coltivazione del gelsomino, possono dotarsi di tutte le materie necessarie per comporre i profumi. Alla scomparsa di Etienne, Antoine si fa carico dell'intero progetto e, appena dopo un anno, dà vita al suo primo profumo. La vita prosegue, Antoine scopre i deliziosi ritrovi cittadini di Aix-en-Provence, qui incontra Rose, una ragazza di Gréasque, l'amore della vita, con la quale si sposerà e avrà tre figlie, Jany, Claudie e Marie-Rose, tre amorevoli fanciulle che avranno in dote tutto il suo sapere e la sua sensibilità creativa.
Oggi Sora Dora, è riconosciuto quale marchio prestigioso da quattro generazioni. Le fragranze in  collezione esprimono la potenza, l'emozione, l'unicità del percorso di vita e professionale del capostipite. 

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  INTERVISTA a QUENTIN DORADO fondatore di SORA DORA  

• La sua storia inizia con la famiglia, partendo dal Portogallo e arrivando poi in Provenza. Come è iniziato tutto?
Il padre di mia nonna, Antoine, lasciò il Portogallo per evitare di diventare prete, un destino impostogli dai genitori. Decise di partire da un giorno all'altro, senza dire niente a nessuno. Essendo cresciuto in una famiglia di agricoltori, era sicuro che avrebbe trovato lavoro. Rispose a un annuncio per lavorare nelle miniere di carbone di Greasque, una cittadina francese della Provenza. Una volta assunto, si fermò presso una famiglia in cambio della cura dei loro giardini. La voce si sparse e ben presto si occupò dei giardini dell'intera città. Con il tempo si guadagnò l'affetto della gente del posto che gli suggerì di andare a Grasse, dove avrebbe potuto svolgere una professione che coniugasse la sua passione e migliorasse le sue condizioni di vita. È così che è iniziato il rapporto tra la profumeria e la mia famiglia, grazie al coraggio, alla determinazione e alla passione di Antoine.


• Tuo nonno, tuo padre, sono anche loro nel settore della profumeria? Il profumo è nel vostro sangue?
In realtà Antoine aveva tre figlie e una di loro, Jany, è mia nonna. Lavorava in una profumeria e aveva una vera passione per i profumi. Entrambi i miei genitori lavoravano alla Parfumerie Trupheme, una maison che risale al 1885. È stato grazie a mia zia che si sono conosciuti. Poi hanno messo su famiglia e hanno fondato la loro profumeria a Nantes.
Poiché Antoine aveva lavorato a Grasse, abbiamo sempre avuto un forte legame con le materie prime e l'arte della profumeria. La profumeria è chiaramente una parte di me, sono cresciuto in questo mondo, è una passione che si tramanda di generazione in generazione.


• E ora sei un profumiere? Come ti sei formato?
Non mi considero un vero e proprio profumiere. Ho avuto la possibilità di incontrare due profumiere eccezionali, Amélie Bourgeois e Anne-Sophie Behaghel dello studio FLAIR. Mi hanno davvero cambiato la vita. Quando ho presentato loro il progetto Sora Dora, abbiamo iniziato a lavorare sul brief. Tuttavia, avevamo sensibilità differenti. Ho capito che non vedevamo le cose allo stesso modo. Così ho chiesto loro di aiutarmi a conoscere a fondo le formulazioni e le materie prime prima di continuare a lavorare sulle fragranze. Volevo parlare la loro lingua per esprimere e trasmettere meglio le mie idee. Amélie mi ha fornito un organo e abbiamo iniziato a imparare. Oggi sono in grado di formulare autonomamente, ma non ho il loro talento né i loro strumenti. Conosco le materie sintetiche, capisco l'arte di sovrapporre gli odori, la loro utilità, so come formularli in modo raffinato e capisco l'importanza dei materiali pregiati, oltre ad altri aspetti dell'arte profumiera. Sono immensamente grato ad entrambe.


• Quando hai deciso di creare il marchio e cosa hai dovuto fare per iniziare? Come hai trovato i distributori e i fornitori per il packaging?
Durante i miei studi a Parigi, che erano ben lontani dalla profumeria (studiavo topografia!), faticavo ad arrivare a fine mese. Ho iniziato a vendere la mia collezione personale di profumi, una collezione piena di tesori rari. È qui che è nato il progetto, perché ho capito che volevo creare da solo, aggiungere la mia firma olfattiva. Anche prima di incontrare Amélie e Anne-Sophie, sperimentavo molto senza avere molte conoscenze. Per lo più mescolavo oli essenziali e prodotti sintetici di media qualità trovati online. Sono sempre stato attratto dai profumi che evolvono enormemente sulla pelle.
Per avviare il progetto avevo bisogno di fondi. Ho avuto la fortuna di avere un amico di famiglia che ha creduto in me e nel mio progetto. È grazie a lui se il progetto è potuto partire. Infatti, il nome del marchio Sora Dora è una fusione del mio cognome, Dorado, con Sora, la persona che mi ha permesso di avviare questo progetto. La prima produzione non ha richiesto molte risorse e da allora l'azienda si è autofinanziata, permettendomi di essere completamente indipendente.
Per il design e l'identità visiva, ho la fortuna di avere mio fratello, Ben Dorado, che è un artista e direttore artistico riconosciuto nel mondo dell'hip-hop. Gli ho dato carta bianca. Si è occupato di realizzare un oggetto d'arte veramente contemporaneo con un design minimalista e una combinazione di colori nero su nero o bianco su bianco.
Per quanto riguarda la parte commerciale, direi che sono fortunato a non dover inseguire nessuno. Esponiamo i nostri prodotti nelle fiere più famose e lasciamo che la magia accada. Vorrei ringraziare François Henin di Jovoy, il nostro primo partner in Francia, per il suo sostegno durante il lancio di Sora Dora. Ho un'enorme ammirazione per lui e un immenso rispetto per quest'uomo. 


• Parliamo delle fragranze. L’original collection composta da 7 e recentemente ne avete lanciate 2 nuove. Da dove nasce l'ispirazione, la storia di ogni fragranza? Ne hai una preferita?
Ora ci sono due collezioni. La prima collezione, con il motivo nero, rappresenta un lato molto conservatore della profumeria tradizionale, con accordi noti, destinati a rappresentare la profumeria francese. La collezione bianca, invece, vuole essere molto più astratta, esaltare i miei desideri artistici e sfruttare al massimo tutte le nuove tecniche/molecole della profumeria moderna.
Come ho detto, volevo creare fragranze che si evolvessero sulla pelle, l’aspetto che per me rende magica una formula. Oggi, con i materiali a disposizione, possiamo persino aggiungere texture e una scia diversa al profumo. L'ispirazione può venire da diversi luoghi, dai ricordi olfattivi, alla pura creazione. Per esempio, con Gladiator ho voluto ricreare un fougère che ricordasse la fragranza fougère che indossava mio padre, ma modernizzandolo per creare un profumo che fosse al tempo stesso moderno e retrò. Greasque rende omaggio alla mia città natale e alla mia famiglia. Red Orchid, invece, racconta la storia di un fiore del Paradiso. Ogni profumo ha una storia, che sia nella sua creazione, nel suo orientamento artistico o nella mia memoria personale. Il mio profumo preferito della collezione è MALLOW. Trovo questa fragranza eccezionale e mi congratulo con Anne-Sophie. È di gran lunga la formula più sofisticata della collezione.


• Parlami del tuo processo creativo
In genere, partiamo da un'ispirazione (personale, culinaria o olfattiva in generale), poi ci lavoriamo sopra, sia dal punto di vista olfattivo che visivo. Ecco un esempio tipico del nostro lavoro: Per il prossimo profumo "YLOP", la storia parte da un'albicocca in Provenza. L'albicocca ha un profumo skin-like, quindi abbiamo scelto un'albicocca muschiata. Volevamo tradurre l'odore che le donne lasciano agli uomini quando si innamorano, questa "impronta" che sentiamo durante le prime emozioni. YLOP evoca anche il poliamore, e quali odori potrebbero essere associati a questo concetto? Infine, Poli è anche il nome di una donna che ha avuto un profondo impatto su di me. Anche visivamente l'albicocca può far pensare a forme femminili. Non visualizzo mai realmente l'odore finché non lo progetto. Voglio essere travolto dall'emozione una volta che la formula è pronta. Il profumo è emozione in una bottiglia. Se non provo emozioni, abbandono il progetto.


• Cosa ne pensi degli ingredienti naturali e sintetici?
I sintetici sono magnifici! Possono esaltare alcuni materiali, creare nuovi odori e spesso sono più rispettosi del pianeta. Sono così incompresi. Siamo nel 2024 e dobbiamo assolutamente utilizzare tutti i materiali disponibili nella nostra tavolozza per spingere la nostra arte al massimo. Spesso paragono la profumeria alla musica o alla pittura. Oggi la nostra musica è composta da brani classici ed elettronici. In profumeria i materiali sintetici possono sublimare quelli naturali e viceversa. Lavoriamo con VO AROMATIQUES a Grasse. Eseguono ancora lavorazioni a mano e hanno materiali eccezionali. È un vero piacere collaborare con loro.


• Quali sono i valori del marchio? Come definisci Sora Dora?
In termini di fragranze, direi evoluzione e raffinatezza. Voglio rappresentare il DNA della profumeria francese. In termini di immagine, siamo moderni e minimalisti. In termini di creatività, siamo senza limiti.


• In quali mercati è venduto il marchio e ce ne sono altri che vorreste aprire?
Attualmente siamo presenti in Francia, Germania, Regno Unito, Italia, Spagna, Svezia, Lituania, Ucraina, Ungheria, Romania, Stati Uniti, Thailandia, Corea del Sud, Dubai, Qatar, Austria, Svizzera, Croazia, Australia e Messico. Come ho già detto, non stiamo inseguendo i mercati, ma vorrei essere più presente in Medio Oriente. Siamo ancora giovani e sono convinto del futuro successo del marchio.


• Come vedi l'evoluzione di Sora Dora nei prossimi anni? Cosa dobbiamo aspettarci in futuro?
Ho ambizioni per il marchio, ma soprattutto ambizioni creative.Tutto ciò che Sora Dora guadagna viene reinvestito in progetti creativi per il marchio. Mi piace collaborare e lavorare con artisti indipendenti o su progetti artistici interessanti. Per esempio, abbiamo già collaborato con un lottatore francese di MMA per il profumo Gladiator, e abbiamo lavorato con un gruppo di artisti rap polacchi "PR8L3M" per il loro 10° anniversario per creare un profumo insieme. Per il 2024 abbiamo la collaborazione con JOVOY per un profumo esclusivo! Sono previsti anche due nuovi prodotti della collezione IRREEL (White),
Voglio il meglio per il mio marchio e desidero che ogni nostro profumo sia unico. Credo sia fondamentale per mantenere la nostra identità. Non mi vedo nel futuro. Cerco di godermi il momento presente, di catturare la bellezza di questo mondo che è a nostra disposizione ogni giorno e di cogliere la creatività quando si presenta.

(Karen Marin via Essencional)


Quentin Dorado fondatore di Sora Dora



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1 commento:

Valerio MasterB ha detto...

molto interessante, grazie di aver parlato di questo brand che non conoscevo e di una fragranza che potrei acquistare visto che sono stato in Australia e nelle isole Vanuatu.